Con il serpente sotto i piedi
La suora che si occupa della catechesi dei bambini in Parrocchia mi domanda un santino dell’Immacolata. In realtà, più che l’Immacolata gli interessa il serpente.
Navighiamo su Internet e ne troviamo molte. «Clicca su quella» – dice lei. “Quella” è un’immagine della Madonna con un vistoso serpente ai piedi. Non deve essere comodo, il rettile. La testa da cui spunta una lingua biforcuta appare schiacciata da un piede apparentemente solo appoggiato, ma in realtà tutt’altro che imbelle. Lei, invece, appare meravigliosa, serafica con le sue dodici stelle sul capo, l’abito bianco, cinto di azzurro. Per nulla intimorita da ciò che sta pestando.
«Mamma mia! – prosegue la suora – Fa rabbrividire me, figurarsi i bambini».
«Perché ci ha un serpente là sotto?» chiedono incuriositi e per nulla impauriti i piccoli discepoli di Gesù. «Il serpente è il simbolo del diavolo, l’autore e suggeritore di ogni male che compiamo». La suora se la cava benino.
Un po’ appartato comincio a pensare che il cristianesimo sia davvero una cosa nuova. La Clinton, poi superata da Obama, era la prima candidata donna alla presidenza degli Stati Uniti. Maria, giovane ragazza di Nazareth, non ha atteso per fortuna il vaglio delle primarie. A Lei è attribuito il potere di umiliare il Maligno. Lei, il popolo cristiano ha riconosciuto essere la “benedetta tra tutte le donne”. A Lourdes, la Vergine rispose a Bernadette: «Io sono l’Immacolata»; oggi, 150 anni dopo, milioni di pellegrini l’hanno visitata con le proprie paure e i propri dolori, sedotta con suppliche e preghiere. Altro che primarie. L’Immacolata, infatti, non è un santino e neppure una sdolcinatura del bene. E’ una donna – la donna – non solo madre o discepola del Figlio di Dio. Primariamente donna. La ragazza di cui Dio si è innamorato e l’ha riempita di sé: “la piena di grazia”, appunto. E l’ha resa, da subito, “libera dal male”.
Quando nella preghiera diciamo “liberaci dal male”, in fondo, chiediamo al Padre che è nei cieli di somigliarle, magari con la serpe sotto i piedi. Per una volta, vincitori del peccato. Un’ultima osservazione. “Liberaci dal male”, Giovannino Guareschi l’avrebbe riscritto con un più sagace “liberaci dal benessere”.
Il serpente ci ha ingannato: che la nostra fosse un’economia che avrebbe riequilibrato le ingiustizie, che tutti avrebbero avuto tutto. Una certa idea di capitalismo ci ha fatto credere che il bene coincide con il benessere. Ora scontiamo tutti le conseguenze di questa grande bugia (il serpente – dice Gesù – è il grande menzognero!).
La Madonna, come dice il Papa nell’enciclica Spe Salvi, sia il baluardo della nostra speranza e, pur nella tempesta, conduca il nostro viaggio sulla sponda del bene.
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